Primo Levi, una personalità multiforme

di Piera Villata

In occasione del settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz e  nell’anno dell’uscita a New York della traduzione inglese dell’opera omnia leviana, Torino rende omaggio a Primo Levi con la mostra “I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza” .

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Un’esposizione-installazione promossa e curata dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi  ricca di immagini,  video,oggetti d’epoca e sculture per raccontare  e  mettere in luce le sfaccettature della personalità e dell’esperienza dell’autore torinese:  il chimico, lo scrittore, il testimone di Auschwitz, ma anche l’appassionato di fantascienza.

E ancora: una delle sue sculture in rame realizzate con scarti di produzione – la farfalla – microscopi e becher d’epoca provenienti dal museo dell’Università di Torino, tavole illustrate inedite sulla sua Storia di un atomo di carbonio, videoinstallazioni che lo riportano in vita saranno visibili dal 22 gennaio al 6 aprile nell’attraente cornice di Palazzo Madama.

La mostra è stata concepita e pensata per tutti, ma in particolare per i più giovani, data l’importanza che Levi ha nella cultura e nella scuola del nostro e di altri paesi.

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Con “strenua chiarezza”– sono parole sue – Primo Levi ha raccontato la verità sul mondo capovolto del Lager. Lo ha fatto percorrendo un itinerario lungo quarant’anni che lo ha portato a indagare, da Se questo è un uomo a I sommersi e i salvati, i recessi più dolorosi e insondabili del XX secolo.