Una città bilingue punto di forza dell’internazionalizzazione

di Gino Strippoli

a5Il progetto Teacher assistant,  esempio virtuoso di sinergia fra pubblico e privato del WEP ( World Education Program), è stato presentato per il terzo anno consecutivo al Politecnico di Torino al fine di promuovere  scambi culturali e linguistici nel mondo. A oggi ha coinvolto  circa 14 mila studenti e 93 istituzioni scolastiche del Piemonte. Il programma prevede l’inserimento nelle scuole di ragazzi stranieri che affianchino, per un periodo di 12 settimane, gli insegnanti di lingua durante le lezioni.

Il programma attuato  in collaborazione con l’Ufficio Scolastico regionale del Piemonte  è partito come progetto pilota nel settembre 2013 con l’arrivo di 27 giovani assistenti provenienti da vari paesi del mondo. La collaborazione  tra un’organizzazione  privata e un’istituzione pubblica, insieme alla gratuità del progetto è risultata vincente.

Il Sindaco Piero Fassino ha voluto portare i suoi saluti alla platea di insegnanti presenti al convegno ricordando come la Città di Torino abbia nel progetto “Torino bilingue” un punto di forza che si inserisce pienamente nell’iniziativa del WEP: “Infatti  – ha spiegato Fassino – Torino bilingue prevede di strutturare un piano d’azione che mira a diffondere l’inglese fluido scritto e parlato allo scopo di far diventare bilingue la città. E’ un passo necessario per facilitare le  modalità di interazione con i visitatori, imprenditori e talenti internazionali, e dei torinesi che si muovono e promuovono Torino all’estero”.

Tra i temi approfonditi a inizio progetto c’è quello relativo alle aspettative delle scuole nei confronti del Teacher Assistant. Le principali motivazioni  per cui le scuole  partecipano al progetto riguardano gli studenti, la loro volontà di apprendere, sia in termini di miglioramento delle competenze linguistiche, sia di apertura verso culture diverse da quella di appartenenza e verso le lingue straniere, come strumento utile per avere successo nella vita.

Questi aspetti sono infatti percepiti  dai docenti referenti  come obiettivi perseguibili per due motivi principali: gli alunni sono a contatto con assistenti  di madrelingua e gli studenti hanno la possibilità di fare conversazione senza essere sottoposti a valutazione caratteristica che , secondo i docenti referenti, può favorire maggiore spontaneità e apertura dei ragazzi.