Buone pratiche per gli appalti pubblici

di Luisa Cicero

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Anna Rossomando

L’onorevole Anna Rossomando dell’ufficio di Presidenza della Camera è tra le coordinatrici della tavola rotonda insieme all’avvocato Antonella Trentini, segretario nazionale dell’UNAEP (Unione Nazionale Avvocati Enti Pubblici) e all’avvocato Tiziana Cignarelli, Segretario Generale FLEPAR – Inail. Abbiamo approfittato per porle alcune domande.

Onorevole Rossomando qual è il valore di questo convegno?

Il merito di questo seminario, che è in evoluzione ed è organizzato con chi opera nel pubblico o interloquisce con esso, è l’idea della condivisione di un patrimonio. L’obiettivo è far si che tutti gli attori che stanno in questo processo, ovvero le Avvocature Pubbliche – grandi professionalità all’interno della Pubblica Amministrazione – e le parti sociali – che svolgono funzioni operative -, dialoghino insieme sul tema. La condivisione di un processo è molto importante.

La legalità aiuta a fare meglio. Non possiamo pensare che il controllo diventi un ostacolo. Al contrario l’alleanza fra gli operatori porta alla legalità e al funzionamento delle cose e soprattutto crea servizi migliori. Dove c’è illegalità e corruzione il lavoro non funziona a detrimento del miglior risultato per la pubblica amministrazione e di conseguenza per gli utenti, i cittadini.

Su quale argomento vi confronterete?

Il tema affrontato durante la tavola rotonda di venerdì è questo: combattere la corruzione nel senso della legalità e quindi dell’efficienza per tutti i cittadini e per una buona amministrazione intesa in senso molto ampio. Non bastano le sentenze di condanna penale. Noi non potremmo farcela. Dobbiamo  quindi fare affidamento su sanzioni più severe: abbiamo inserito nuove figure di reato che vanno a cogliere gli aspetti e le evoluzioni del fenomeno. Ma non è sufficiente.

Qual è per lei il significato di prevenzione?

È una serie di buone prassi, delle norme e protocolli non necessariamente penali, per avere trasparenza e semplificazione delle procedure. Ad esempio quelle che sono state messe in campo quando abbiamo scritto il Provvedimento Grande sull’anticorruzione.

All’interno c’è una parte sulla prevenzione, sulle incompatibilità, sulle semplificazioni e sui controlli. Anche qui si prevedeva l’Autorità Anticorruzione. A questa abbiamo dato una presidenza autorevole, il dottor Raffaele Cantone ma, soprattutto, i mezzi per poter funzionare. Infatti l’A.N.AC-Autorità Nazionale Anticorruzione ha varato una serie di ordinanze e provvedimenti che entrano nel vivo del rapporto tra la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le opere pubbliche. C’è ad esempio la questione degli appalti. Una serie di interventi dell’A.N.AC hanno consentito, su grandi opere come l’Expo, di poter intervenire senza necessariamente far fallire l’opera.

Il convegno accenderà un faro su una legislazione in evoluzione che ha l’obiettivo di prevenire e semplificare. Spesso, per avere più controlli, si rischia di paralizzare tutto. Invece, usando l’intelligenza, è possibile controllare, rendere trasparente e, soprattutto, velocizzare senza bloccare.