La storia di Marta e Olmo nel rifugio antiaereo

di Mauro Marras

Giordano V. Amato, Eliana Cantone e Gabriele Zunino della compagnia Il Mutamento-Zona Castalia portano nel rifugio antiaereo di Palazzo Civico lo spettacolo “Marta e Olmo”. Nello scenario della Grande Guerra del 1915-18, Marta è una giovane portatrice, una di quelle donne che portavano i rifornimenti al fronte, fino a 30-40 kg al giorno. Le portatrici della Carnia avevano un bracciale rosso che indicava il reparto cui appartenevano; venivano chiamate a qualsiasi ora del giorno o della notte e dovevano partire a piedi per raggiungere il fronte con il loro carico, senza mai tralasciare la cura della casa e dei figli. Una vita durissima, di cui poco si è parlato nei libri di storia e nei tanti romanzi pubblicati sul conflitto con l’Austria. In prima linea Marta seppellisce i corpi abbandonati dei soldati uccisi, poco importa se italiani o austriaci. Olmo, adolescente, è figlio di un’italiana e di un austriaco. Le loro vite si incontrano e nello spettacolo testimoniano il ruolo delle donne e degli adolescenti durante il conflitto, il rifiuto della guerra e l’eroismo delle donne, la violenza della guerra che scardina le vite delle persone dalla loro quotidianità per tuffarle nel grande calderone della storia.

“Marta e Olmo” viene rappresentato nel rifugio antiaereo di Palazzo civico, recentemente restaurato e riaperto al pubblico in particolari occasioni. Il rifugio è una galleria lunga venti metri che poteva ospitare fino a 50 persone, posta a una profondità di 10 metri.

Nei due video una scelta di scene dello spettacolo e l’intervista ai protagonisti.

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I primi due spettacoli di domani, 24 settembre e di giovedì 25 settembre sono ormai esauriti. Repliche il 17, 18 e 19 novembre al mattino alle 10,30 per le scolaresche e al pomeriggio, alle 17, per tutti a ingresso gratuito. Ma è necessario prenotarsi al 3472377312; segreteria@mutamento.org.

“Marta e Olmo” fa parte del cartellone del Festival “Il Sacro attraverso l’Ordinario”. Il programma del festival: http://www.isaofestival.it/