Dal Comune lo stimolo a usare cassette riutilizzabili per i prodotti ortofrutticoli

di Ezio Verna

La Città, su iniziativa dell’assessore Mangone che ha portato in Giunta il provvedimento nei giorni scorsi con la collaborazione dei colleghi Passoni e Lavolta, ha deciso di avviare una sperimentazione per favorire il più possibile l’uso di contenitori riutilizzabili nella distribuzione dei prodotti agroalimentari, intervenendo sulla notevole quantità di imballaggi in plastica, legno e cartone che, pur essendo riciclabili, alimentano la quantità di rifiuti prodotti dalla filiera alimentare.

Cassette riutilizzabili

Per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli annualmente transitano al CAAT 92 milioni di cassette, delle quali solo il 15% sono in plastica a rendere, ossia riutilizzabile: le rimanenti sono cassette a perdere di legno (circa il 25%), di plastica (17,5%) e di cartone (30%), alle quali si aggiungono sacchi di raffia e di plastica, che diventano rifiuti da smaltire.

I progetti che con il coinvolgimento delle associazioni di settore, del CAAT, di AMIAT e di altri soggetti saranno elaborati dagli uffici del Commercio, dei Tributi e dell’Ambiente che hanno avuto questo incarico dalla Giunta consentiranno, quando sperimentati e realizzati, un miglioramento della sostenibilità ambientale (l’uso di cassette riutilizzabili comporterebbe la non produzione di 3,8 tonnellate di CO2 ogni 10 milioni di movimenti), la riduzione del costo di smaltimento dei rifiuti urbani e una razionalizzazione della logistica che si rifletterà positivamente anche sui prezzi per i consumatori. Dai mercati, dai quali si inizierà a sperimentare poiché producono la maggior parte degli imballaggi a perdere, le nuove modalità di packaging potranno poi estendersi ad altri settori del commercio.    

Le cassette riutilizzabili comporteranno un investimento iniziale per il loro acquisto e per un centro di lavaggio e sterilizzazione (se non già esistente) e un costo di esercizio paragonabile a quello attuale, ma saranno eliminati i costi di raccolta e smaltimento dei contenitori a perdere, con possibilità in prospettiva anche di riduzione della TARI per gli operatori dei mercati.