Dalle celle buie delle “Nuove” ad accoglienti uffici giudiziari

 

di Piera Villata

I lavori di rifunzionalizzazione  dello storico complesso  “Le Nuove” 1° lotto sono giunti al termine e gli spazi  riqualificati sono pronti ad accogliere  il gruppo degli Ufficiali Giudiziari. Questa mattina si è svolta la cerimonia di consegna dei bracci 4 e 5 tra la Città di Torino e il Ministero della Giustizia alla presenza del sindaco Piero Fassino, dell’assessore al Patrimonio Gianguido Passoni e del capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, Mario Barbuto. 

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L’ex complesso penitenziario – costruito tra il1862 e il 1870 – viene così restituito ad uso pubblico. In quei tempi l’area di Corso Vittorio Emanuele era periferica, non urbanizzata e priva di altre costruzioni. Il nome “Le Nuove” deriva dalle caratteristiche innovative della costruzione, il cui progetto esecutivo era accompagnato dal motto “è a salute e non a danno”. Per la prima volta, infatti, furono previste per un istituto carcercario requisiti prestazionali per l’isolamento acustico, il ricambio d’aria, il riscaldamento e la sorveglianza.  

La realizzazione del progetto di recupero delle ex carceri ha un duplice scopo: restaurare un edificio che è patrimonio storico-architettonico; avvicinare geograficamente gli uffici giudiziari al nuovo Palazzo di Giustizia. Prosegue, dunque, il progetto di creazione della cittadella giudiziaria iniziato tra il 1990 e il 2000, che ha l’obiettivo di accorpare in un’unica area tutte le sedi dislocate in più edifici ed in condizioni spesso precarie. 

 

La Divisione Patrimonio e Edifici Municipali della Città di Torino si è occupata della progettazione e della realizzazione dell’opera, dopo aver acquisito dal Demanio la proprietà dell’intero complesso carcerario. Il Ministero della Giustizia ha, invece, finanziato la prima parte di intervento impegnando circa 21,5 milioni di euro.

 

Le opere di rifunzionalizzazione per ora hanno riguardato l’ex Centro Clinico, per ospitare il Nucleo delle Intercettazioni Telefoniche, e i fabbricati della struttura originaria per ospitare gli Ufficiali Giudiziari e il complesso delle centrali tecnologiche al servizio dell’intero compendio.  

 

La ristrutturazione ha interessato una delle due rotonde, che verrà utilizzata come nodo di smistamento tra i flussi interni. Il progetto è stato realizzato con l’obiettivo della tutela conservativa di tutti gli elementi architettonici e di garantire la piena funzionalità e fruibilità degli spazi e la loro sicurezza.3 

 

Ma il recupero delle “Nuove” potrebbe continuare: secondo il progetto preliminare, infatti, in quest’area dovrebbero trasferirsi anche il Tribunale di Sorveglianza, le sedi degli Ufficiali Giudiziari e la sede dell’Archivio Notarile. Per rendere possibile questa ulteriore trasformazione – che completerebbe l’idea originaria della cittadella giudiziaria – mancano 42 milioni euro che ci auguriamo verranno riconosciuti alla Città, anche di fronte all’ottimo lavoro svolto con la consegna del primo lotto.