Formazione economica solida, carta vincente per il futuro

di Gianni Ferrero

aGGP2Aula magna del nuovo polo didattico al Dipartimento di management dell’Università gremita di studenti per la testimonianza di laureati in Economia e Commercio illustri, questa mattina in corso Unione Sovietica. Assertivi e incuriositi i laureandi dei corsi triennali che entro settembre dovranno scegliere a quale indirizzo di laurea magistrale iscriversi, hanno dapprima ascoltato la presentazione da parte dei professori Paolo Biancone e Francesca Culasso dei corsi in amministrazione e controllo aziendale e nelle professioni contabili, compresa la sua versione in inglese (international accounting). E poi la parola è passata a quattro ex studenti, che hanno messo a frutto il corso di studi frequentato e che hanno raccontato loro i tratti salienti di una carriera rivelatasi per lo più in discesa. Consigliandone senza dubbio la scelta che apre la strada a professioni ambite, con sbocchi. A condizione, è stato più volte ripetuto, che l’inglese sia una lingua perfettamente conosciuta e che si studi davvero sodo. Per poi trovare occupazione sia in aziende private, sia in amministrazioni pubbliche, dopo opportuni stage, anche all’estero, oppure adoperandosi per entrare nel ruolo più classico del commercialista, del revisore dei conti, del consulente aziendale, anche sobbarcandosi il prezzo di un sudato praticantato. E Torino è una città dove non mancano istituzioni internazionali legate all’Onu, che possono offrire anche carriere brillanti. Come lo possono offrire aziende partecipate. Una bella sfida è quella di non distrarsi e guardare con benevolenza alla pubblica amministrazione che, ammodernata e allineata ai parametri di Maastricht, in fatto di bilanci legati al pareggio e soggetti a ricorrenti spending review e patti di stabilità aguzza l’ingegno rendendo un obbligo etico e una bella partita accompagnare l’efficienza nei servizi ai cittadini con il risparmio di risorse, rispettando il patto intergenerazionale. E’ questo in sintesi l’appello motivazionale di Gianguido Passoni a proseguire gli studi con profitto e a non disdegnare la professione nel pubblico impiego, una volta ottenuta la laurea magistrale. Certo, se terminati gli studi, se ne presenteranno opportunità sotto forma di concorsi. Un racconto, quello svolto dell’assessore Passoni – che  poggiandosi su un background appropriato, a Palazzo Civico ha responsabilità di deleghe impegnative come quelle di bilancio, decentramento, personale, tributi, patrimonio – a testimonianza della passione e dell’abnegazione che l’ha guidato da studente del classico (al D’Azeglio) a iscriversi a Economia e Commercio sfruttando la conoscenza del greco per superare lo scoglio di matematica 1. Passoni ha ripercorso la sua carriera studentesca, citando insegnanti formativi come Volpato e il curriculum di materie ampio su cui si è applicato – dal diritto all’economia, dalla contabilità dello Stato alla ragioneria pubblica, materia in cui si è laureato (sugli aspetti economici degli Enti Locali) – di cui è soddisfatto e che lo aiuta ad avere un approccio problem solving. Quello che serve a chi amministraun’azienda molto complessa come il Comune, che per numero di dipendenti – se si considerato le partecipate – rasenta le 30 mila unità, 11 mila dei quali diretti. Tra le altre testimonianze quella del dottor Carlo Carrà, che al Teatro Regio è responsabile del controllo di gestione, di Giuseppe Merlino, revisore contabile della Kpmg e di Alessandro Berra, impegnato nel Gruppo Olsa, multinazionale nel campo dell’automotive.