La magia dell’improvvisazione di Danilo Rea e Bojan Z.

di Valentina Gallico in collaborazione con la redazione di Torinoclick

E’ questa la cifra identitaria che accomuna le produzioni artistiche di Danilo Rea e Bojan Z., che questa mattina alle 12 si sono confrontati ai microfoni di Stefano Zenni e Furio Di Castri in una sala dell’Hotel NH Collection in piazza Carlina, in occasione del primo dei tre incontri di approfondimento con gli autori previsti per la giornata di oggi nell’ambito del TJF. 

Entrambi pianisti jazz di altissimo livello, con una lunga carriera internazionale alle spalle, pur nella diversità dei loro stili musicali – quello di Rea più melodico, quello di Bojan Z. molto ritmico, fortemente influenzato dalla tradizione musicale dei Balcani, di cui è originario – dal confronto di questa mattina è emerso un comune metodo di approccio alle fonti, cui entrambi amano attingere personalizzandole con il proprio stile e la propria personalità, “forzandole – ha detto Rea – senza per questo snaturare gli autori”. 

E questo è proprio il modo con cui Danilo Rea si accosterà stasera ai grandi brani di Billy Strayhorn, nel concerto in programma questa sera alle 18 all’Auditorium RAI Arturo Toscanini per celebrare il centesimo anniversario della nascita del braccio destro di Duke Ellington, ormai peraltro consacrato nel pantheon dei compositori jazz di tutti i tempi. 

Dopo l’evento eccezionale di ieri al Museo Egizio, il concerto di Rea aprirà ufficialmente il TJF, mentre Bojan Z., resident del Fringe, animerà le quattro notti lungo il Po con progetti sempre diversi ed happening estemporanei, perfettamente in sintonia con quel gusto per l’avventura che – come lui stesso ha spiegato –  è proprio solo del genere jazzistico.