La medaglia miracolosa della chiesa della visitazione

La medaglia miracolosa in nome della quale molti fedeli si riuniscono a pregare il 27 di ogni mese nella chiesa della Visitazione, sull’angolo tra via dell’Arcivescovado e via XX Settembre, è stata ispirata, dice la tradizione, dalla Madonna come segno d‘amore, pegno di protezione e sorgente di grazie.

La Madonna, infatti, sarebbe apparsa nel 1830 in rue Du Bac, a Parigi, a Santa Caterina Labourè, novizia nel convento delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, per ben due volte.

Nella notte fra il 18 e il 19 luglio 1930, la novizia vide la Madonna che, piangente, le preannunciò le sciagure che stavano per abbattersi sulla Francia, sul clero e sui cattolici, promettendole però una protezione speciale per la comunità.

Il 27 novembre Santa Caterina ebbe la seconda apparizione nella quale vide due quadri corrispondenti a due facce di una medaglia ovale, con la Vergine da un lato e il suo monogramma dall’altro.

La Madonna disse alla Santa di far coniare la medaglia su quel modello; promise poi grandi grazie a chi le avesse chieste con umiltà e fiducia.

La medaglia è incorniciata da un’invocazione “O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi” e presenta sul frontespizio la Madonna mentre schiaccia la testa a un serpente (il diavolo) e dalle mani della Vergine partono raggi di luce che simboleggiano le grazie.

Sul verso troviamo 12 stelle che sarebbero le 12 tribù di Israele e i 12 apostoli; il cuore coronato di spine è il Sacro cuore di Gesù e simboleggia il suo amore infinito; il cuore trafitto dalla spada è il cuore Immacolato di Maria, inseparabile da quello di Gesù poiché nei momenti più tragici della passione e morte in croce di Gesù, la Vergine era lì, condividendo il suo dolore quale corredentrice.

La traversa e la Croce ,invece, simboleggiano la prova. Qui è sottolineata l’importanza del sacrificio eucaristico nella vita cristiana.

Oggi, del vecchio monastero voluto da Giovanna Francesca Frèmiot de Chantal, istitutrice dell’Ordine delle Visitandine, non rimane che la chiesa della Visitazione, realizzata su un progetto di Francesco Lanfranchi, che ha pianta a croce greca, sormontata da una grande cupola e marmi e stucchi utilizzati a profusione.