Scienza Attiva, i giovani e la scienza partecipata

di Michele Chicco

Dopo un lungo percorso di approfondimento e dialogo su agricoltura, biodiversità, diritto al cibo, educazione alimentare e sviluppo sostenibile, per i partecipanti di Scienza Attiva® è arrivato il momento di presentare alla comunità scientifica e alle istituzioni le loro proposte sulle sfide lanciate da Expo 2015.

L’iniziativa, che si è tenuta oggi nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale, è la tappa conclusiva del percorso di informazione, confronto e dialogo iniziato lo scorso novembre e sviluppato principalmente sul web. Il progetto si è concluso ora con un dibattito, al quale hanno partecipato studenti con i loro insegnanti provenienti da Piemonte, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto.

Quattro specifici panel, composti da studenti, ricercatori e rappresentanti delle istituzioni, con le proposte emerse tra le oltre 100 condivise sul portale www.scienzattiva.eu, con l’obiettivo di definire una Carta che contenga i suggerimenti e le raccomandazioni dei giovani sul futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione. Il documento finale sarà presentato a Expo 2015 nel mese di ottobre al Vivaio Scuole del Padiglione Italia.

Durante l’incontro si è discusso su temi come la ricerca sugli OGM, del risanamento della Terra dei Fuochi, di cooperazione internazionale per la sicurezza alimentare, di agricoltura multifunzionale, accesso al cibo e spreco alimentare.

Tra le proposte più interessanti: integrare l’educazione alimentare nei programmi scolastici, orti didattici, “distributori automatici” di frutta di stagione, una app per leggere le etichette a prova di olio di palma e una per fare la spesa e cucinare in fretta senza rinunciare alla qualità del cibo. E ancora: rendere tracciabile le reti idriche per informare sulla qualità dell’acqua del rubinetto e frenare il consumo di quella in bottiglia, potenziare la produzione italiana di mandorle e introdurre alimenti a base di insetti nei menù scolastici.

Su questi temi, oltre ad alcuni dei ricercatori che hanno seguito le classi durante il progetto, ha  partecipato, tra gli altri, Enzo Lavolta, Assessore all’Ambiente della Città di Torino.