Weekend di festa alla Tesoriera

Parco Tesorieradi Michele Chicco

Alla Tesoriera si festeggiano i 300 anni dalla nascita del Parco con eventi e iniziative per coinvolgere i torinesi di tutte le età.

Il programma di sabato 9 maggio offre alle 16, all’interno della palazzina, la presentazione del Libro “Ritratti sabaudi – vizi e virtù di Casa Savoia” (Ed. Ananke) con la presenza dell’autore, Dino Ramella, e del Presidente dell’Associazione “La Tesoriera”, Giovanni Cortese.

La domenica al parco inizia alle 10 con l’ingresso del Reggimento Saluzzo.  A cura dei Volontari della Associazione La Tesoriera sono previste, nella mattinata, visite guidate alla Villa ogni 40 minuti e, con la presenza dei tecnici comunali del settore del Verde, verranno organizzate Visite Botaniche nel Parco.

Nel pomeriggio, alle 14, ronde, balli storici e occitani, con insegnamento al pubblico e coinvolgimento dei bambini. A seguire ci sarà l’arrivo dei Nobili del ‘700 e di Vittorio Amedeo II.

 Nel  Salotto all’aperto dei RaccontaStorie,  alle 16.30,  ci sarà il gruppo torytellerTorino che si esibirà in “C’era una volta un Re, un Principe e un Imperatore…” , con le performance di  Marta Tamburini, Marta Cappiello, Martina Pisciali, Manuela Pellati e Lorenzo Caviglia.

Il clou della festa sarà verso le 18 con lo  spettacolo dei 300 anni, con La Storia della Tesoriera e altre storie, con il Poeta Giovanni Cortese e la Storyteller  Marta Tamburini e il Vivace Convcerto dell’Orchestra Giovanile  “Quarta Suona ”.

Trecento anni sono passati da quel maggio del 1715 quando, alla presenza Vittorio Amedeo II e della sua Corte, fu inaugurata una nuova e prestigiosa dimora reale in Torino: la Tesoriera. Il Parco attualmente misura circa 75mila metri quadrati ed è anche conosciuto come Giardin dël Diav, per le “apparizioni” di un cavaliere nero che galoppava nel Parco: il fantasma del Tesoriere del Re, Ajmo Ferrero di Borgaro.

All’interno del Parco spicca la villa settecentesca che ospita la Biblioteca Musicale Andrea della Corte e il Centro di Documentazione sulla Danza.

Vicino all’ingresso di corso Francia troneggia il gigantesco platano di sei metri e mezzo di circonferenza detto “il nonno” o “albero della fortuna”, piantato forse a fine Settecento, o forse intorno al 1715.  Si tratta dell’albero più vecchio della città, un platano comune, specie molto utilizzata nelle città, che resiste all’inquinamento e sopporta drastiche potature. Il parco comprende un grande prato verde alla francese e un ricco patrimonio di fiori e arbusti e alberi con specie tipicamente italiane come il noce nero, il faggio, il frassino, il tiglio, l’acero, l’olmo, il tasso, il bagolaro, il carpino bianco e la magnolia e altre che, pur di provenienza lontana, si sono acclimatate, come la robinia, originaria del nord America, la quercia rossa e il platano, dell’estremo Oriente.