Novità per le concessioni di immobili agli Enti no profit

Le richieste di concessione di immobili di proprietà del Comune saranno sottoposte a un iter più preciso e accurato, che coinvolgerà anche uffici specializzati e circoscrizioni. È questo lo scopo del nuovo regolamento proposto dalla Vicesindaca Michela Favaro e già approvato in Giunta nella scorsa seduta, oltre alla necessità di recepire le novità introdotte dalla riforma del Codice del Terzo Settore.


“Precedentemente le istanze di assegnazione degli immobili, accompagnate dalle proposte progettuali, erano valutate da un gruppo di lavoro interassessorile e poi sottoposte alla Giunta.” afferma la Vicesindaca. “Ora, invece, saranno valutate prima dalle singole Unità Organizzative competenti per materia. Nel caso in cui gli immobili coinvolti siano di proprietà delle Circoscrizioni, saranno queste a seguire tutto l’iter, per poi darne comunicazione alla Giunta Comunale.”

È una novità anche la scelta di escludere dalla possibilità di richiedere la concessione di beni comunali le imprese sociali, le quali potranno comunque usufruire dei locali a loro attualmente concessi fino alla data di rinnovo del contratto.

Solo gli enti no profit potranno quindi presentare le domande di concessioni, che saranno valutate sulla base di una serie di parametri previsti dal regolamento.

Spiega la Vicesindaca: “Si prevede che a ciascuna domanda possa essere assegnato sino ad un massimo di 100 punti, di cui 80 attribuibili al merito del progetto e 20 alla sostenibilità economico-finanziaria. Un punteggio maggiore sarà attribuito alle proposte che tengano maggiormente conto delle esigenze della Città e dell’impatto sociale sul territorio in cui è situato l’immobile, anche in termini di coinvolgimento della popolazione in attività e iniziative. Saranno premiate inoltre l’innovatività e la sostenibilità ambientale e sociale delle proposte.”

Vi è infine la questione dei rinnovi. Secondo il nuovo regolamento i contratti avranno una durata minima di 6 anni, fino a un massimo di venti, compresi rinnovi e proroghe. Nel momento del rinnovo, tuttavia, l’ente concessionario del bene dovrà presentare una nuova proposta di progetto, che sarà pubblicata e valutata a confronto con eventuali altre richieste pervenute per lo stesso immobile.

È un segnale forte quello che arriva dalla Città tramite questo regolamento, che però non si discosta molto da pratiche di valutazione già ampiamente diffuse. Pensiamo ad esempio alle procedure necessarie per ricevere i finanziamenti europei e statali o agli iter da seguire per ottenere – e mantenere negli anni – le certificazioni di qualità. Previsioni di risultati concreti, raggiungibili attraverso obiettivi di breve, medio e lungo termine, supportati da analisi degli impatti e studi di fattibilità.

di Roberto Rossi